È il “classico” accessorio d’altri tempi che non può sfuggire agli appassionati del vintage, i quali amano circondarsi di oggetti appartenenti al passato, dal sapore un po’ nostalgico ma al contempo intrisi di una magia particolare, avvolgente e coinvolgente. Parliamo del grammofono, che affonda le sue radici nella seconda metà del XIX secolo e che si impone senza dubbio come lo strumento che ha letteralmente rivoluzionato il mondo della musica. Precursore di stereo e lettore mp3, detto strumento possiede quel fascino “antico” che tuttavia – paradossalmente – gli conferisce quell’aspetto “senza tempo”, rendendolo pertanto collocabile in qualunque contesto, come gradevole elemento di arredo. Che sia il salotto o la camera da letto, infatti, il grammofono “veste” in maniera elegante e ricercata qualunque ambiente della propria casa, donando quel “quid plus” che non passerà inosservato ad un occhio attento e sensibile.
Come scegliere il migliore grammofono
Fa fare un salto indietro nel tempo ma non risulta mai fuori moda, rivelandosi perfetto sia in un arredamento di ispirazione rétro – ove magari appaiono anche le stampe o gli oggetti di una volta – che in uno in chiave prettamente moderna: il grammofono non è mai una “nota stonata”, grazie a quell’aura magnetica che emana e che non può non colpire, squisito mix di naturalezza e raffinatezza al tempo stesso.
Ma come acquistare uno di questi “gioiellini”? Come assicurarsi un “pezzo di storia” che nei tempi trascorsi ha allietato e divertito tante persone con il suono della sua musica, e che tuttora ha il suo “perché”? Un vero intenditore saprà benissimo come agire, visitando uno dei tanti mercatini dell’antiquariato, dove, sperando nella buona sorte, è possibile trovare modelli antichi dal costo più o meno elevato in base a quello che è lo stato di conservazione dei modelli stessi. Una scelta, questa, indicata soprattutto per chi è alla ricerca di un esemplare unico e da collezione, che sia funzionante e da esporre in bella vista a casa propria. Una riproduzione, invece, si rivelerà l’opzione migliore per chi è interessato ad un grammofono da destinare ad un utilizzo più frequente e desidera sostenere una spesa inferiore, ma non intende abbandonare l’idea di un apparecchio a tromba. Attenzione, però, perché un dispositivo di questo tipo, sia esso d’antiquariato che riproduzione vintage, non è indicato per un uso eccessivamente intenso, essendo essenzialmente una componente d’arredo.
Origini e funzionamento
Le linee-guida per un acquisto “giusto”, che non lasci insoddisfatti, non si “esauriscono” nella scelta tra un grammofono antico ed una riproduzione – punto di partenza in ogni caso imprescindibile – ma devono tener necessariamente conto di quella che è la modalità di funzionamento propria del grammofono, nonché delle caratteristiche specifiche del disco. Ma andiamo con ordine, scoprendo pian piano questo straordinario strumento innovativo che ha “scritto” la storia musicale e che è tutt’oggi in auge, grazie alla sua classe ed al suo valore: uno strumento da custodire gelosamente e con la dovuta cura, se si ha la fortuna – ed il privilegio – di possederne uno.
Uno dei primi oggetti adoperati nella riproduzione del suono, il grammofono deve i suoi natali all’inventore tedesco naturalizzato statunitense Emile Berliner, che brevettò il nuovo dispositivo nel 1887, migliorando il precedente fonografo di Thomas Edison. Egli infatti perfezionò il sistema sino allora esistente, adottando al posto del cilindro un disco (il cosiddetto disco fonografico), inizialmente di vetro rivestito di vernice o di inchiostro grasso; si rivolse poi al disco ad incisione diretta, mediante l’utilizzo di dischi di metallo ricoperti per lo più di cera sciolta nella benzina, per “approdare” successivamente all’incisione diretta sul disco di cera.
Come si “presentava” il nuovo apparecchio? Era formato da un piatto (dal diametro di 12,5 cm), ruotante a velocità regolare, e da un braccio con all’estremità una puntina di iridio, la quale ultima andava collocata sul solco inciso sul disco; un’apposita manovella faceva sì che il piatto e il disco posto su di esso ruotassero, e la predetta puntina ricreava il suono inciso sul disco attraverso una tromba “adibita” ad altoparlante. La velocità di rotazione del disco – chiamata velocità angolare – poteva essere di 33 o 45 giri al minuto (ma anche di 78).
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I vantaggi del grammofono rispetto al fonografo
Benché presentasse dei limiti – il disco poteva essere registrato su un solo lato, e le registrazioni consentite erano di circa due minuti – l’invenzione di Berliner rappresentò senza dubbio una svolta: la puntina , infatti, differentemente dal cilindro ideato da Edison, andava a collocarsi su un disco la cui rotazione avveniva solo orizzontalmente. E ciò ebbe come conseguenza un suono qualitativamente migliore, considerato che la forza di gravità del precedente sistema si ripercuoteva sul risultato, con una riproduzione risultante poco limpida.
Diversi si rivelarono, pertanto, i punti a favore del grammofono: un meccanismo di rotazione del disco uniforme, un utilizzo agevole, un costo inferiore, oltre alla precitata maggiore “purezza” della riproduzione, e a un minore spazio occupato dall’apparecchio.
Caratteristiche tecniche: in particolare, il disco e la punta di riproduzione
Inizialmente registrabili esclusivamente su un lato, e con un tempo di registrazione piuttosto breve (2-3 minuti) – come or ora anticipato – i primi dischi erano prodotti adoperando vetro con uno strato di vernice o inchiostro grasso, sostituito in un secondo momento da metalli quali lo zinco; con il tempo ci si indirizzò anche verso dischi in ebanite ed in gommalacca, per poi alla fine giungere al materiale tutt’oggi utilizzato, ossia il vinile. Dopo l’incisione dei dischi stessi, che aveva luogo con materiale morbido, così da facilitare l’operazione, si procedeva al processo di indurimento.
Solitamente in acciaio, la punta di riproduzione va scelta in base a quella che è la forma della sezione del solco, e la parte finale della punta stessa dovrà essere più o meno acuta in considerazione di detta forma. Il diametro della punta “determina” la maggiore o minore intensità della riproduzione, con la conseguenza che una punta di maggiori dimensioni darà vita ad una più forte riproduzione: non essendo elastica, essa infatti trasferisce in modo completo le oscillazioni alla struttura adibita alla riproduzione.
Punte per grammofoni
Si sottolinea anche la presenza di punte ritemperabili di fibra e di punte al tungsteno, le quali ultime si caratterizzano per una maggiore longevità, scongiurando inoltre il rischio di una pressione a lato dei solchi (situazione verificantesi allorquando la punta ordinaria è usurata). Sono punte rivestite esternamente di ferro dolce, rivestimento attraverso il quale passa un sottile filo di acciaio al tungsteno.
Tipologie di apparecchio
Basati tutti sul medesimo meccanismo di funzionamento, i grammofoni si distinguono in meccanici, elettrici, e radiogrammofoni. Vediamone le rispettive caratteristiche e differenze.
- Grammofono meccanico. Tipologia più diffusa, si compone del piatto porta-dischi, del diaframma, dell’amplificatore acustico (anche detto imbuto) e del motore. Inizialmente solo a molla, oggi ha motore anche elettrico a velocità regolabile, alimentato dalla normale rete elettrica.
- Grammofono elettrico. Versione “perfezionata” di quello meccanico, questo apparecchio è composto da un piatto porta-dischi, attivato da un motore generalmente elettrico ma pure a molla, dall’amplificatore a valvole termoioniche in bassa frequenza, dal pick-up elettromagnetico, e dall’altoparlante. L’alimentazione avviene direttamente dalla rete elettrica.
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- Radiogrammofono. “Unione” di un apparecchio radio-ricevitore e di un grammofono elettrico, trasformava il primo dispositivo (il radio-ricevitore) nel secondo (il grammofono elettrico), escludendo l’amplificazione di alta frequenza ed attivando invece il fonorivelatore (pick-up).
Pulizia e manutenzione
All’interno di un grammofono, è il motore la parte ad essere più soggetta allo sporco, sostanziantesi in particolare nel grasso che nel corso del tempo gocciola dal tamburo a molla. Va dunque tolto dall’apparecchio e pulito: prima di smontarlo, però, è necessario togliere la testina per evitare che si danneggi, girandola con delicatezza in senso antiorario e staccandola poi – con altrettanta delicatezza – dal braccetto di supporto. Una volta fatto ciò, bisogna levare la manovella di avvolgimento prelevandola dalla scatola, così da procedere alla rimozione del motore.
Albero regolatore, alberello dentato, e ingranaggi andranno opportunamente lubrificati con un prodotto specifico, e lucidati con cera contenuta in un po’ di ovatta. Se induritosi, il cuscinetto regolatore andrà ammorbidito intingendolo nell’olio lubrificante, oppure sostituito, mentre il tamburo a molla, se necessitante di adeguata manutenzione, andrà affidato a mani esperte: la lamina dai bordi appuntiti può infatti essere pericolosa se non si conosce come maneggiarla.
Ogni componente del grammofono andrà trattato con del grasso lubrificante, e poi con olio per motore, mentre elementi in legno come l’imbuto del dispositivo saranno da pulire con appositi prodotti per leghe metalliche. Impostando la velocità di riproduzione a 78 giri, infine, potrà essere verificato il regolare funzionamento dell’apparecchio. Si raccomanda di effettuare le predette operazioni di pulizia almeno una volta al mese.
Suggerimenti di utilizzo
Determinati fattori hanno un grande rilievo a livello di un’ottimale riproduzione grammofonica. Eccoli elencati:
- buona conservazione dei dischi, che devono essere privi di polvere o sporco all’interno dei solchi;
- conservazione dei dischi stessi, in particolare, in senso orizzontale e lontano da fonti di calore e da umidità;
- punta idonea alla tipologia di disco;
- peso del pick-up di circa 100-200 gr, onde evitare una pressione eccessiva, che può rovinare il disco, o al contrario “scarsa”, con una riproduzione non buona ed il rischio di far fuoriuscire dal solco la punta;
- distanza tra il centro di rotazione del braccio del pick-up ed il centro del disco non inferiore a 28 cm (ciò in base a valutazioni di carattere geometrico);
- inclinazione dell’ago sul disco di circa 50-60° (una superiore non consentirebbe alla punta di seguire il solco nella maniera adeguata, mentre una minore potrebbe consumare troppo il disco);
- piatto porta-dischi in posizione orizzontale, in modo tale che la punta sul disco non subisca modifiche nella pressione esercitata.
Prezzi e marche specializzate
Quali sono i costi di un grammofono? Dipende dal modello al quale si è interessati, e dai materiali di realizzazione (generalmente legno per la base, ed ottone per la tromba, ma quest’ultima può anche essere argentata). Un esperto del settore, in merito, si rivolgerà ad uno dei tanti mercatini dell’antiquariato, ove pezzi antichi avranno un costo orientativo tra i 100 e i 300 Euro, ma potrà anche optare per un acquisto online. Il web, infatti, offre anche soluzioni molto convenienti per apparecchi davvero splendidi, o occasioni speciali da valutare con attenzione, ovviamente facendo le dovute ricerche e leggendo con cura le caratteristiche dei diversi prodotti disponibili. Beninteso, il prezzo di un grammofono può anche essere “considerevole”, raggiungendo in alcuni casi i 1000 Euro circa.
Un’alternativa – come già anticipato ad inizio trattazione – è quella di veicolare la propria scelta verso un apparecchio di nuova produzione, se si può rinunciare ad un pezzo raro ma non al desiderio di “sfoggiare” un oggetto di grande eleganza come quello in oggetto. In questo modo si potrà risparmiare sulla cifra da spendere ed al contempo disporre di un grammofono da poter adoperare con maggiore frequenza.
Vale la pena sottolineare in questa sede la presenza in commercio di dispositivi di questa tipologia rivisitati in chiave moderna e dall’avanzata tecnologia, così come l’esistenza del modello portatile, chiamato anche a valigetta proprio perché si chiude come questo accessorio, risultando agevole da trasportare.
Per quanto concerne le marche del settore verso cui indirizzarsi per un buon acquisto, citiamo Ricatech, Victor, Thorens Excelda, così come Tuttambi, Odeon, Lauson.
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Creativa e fantasiosa, ma anche riflessiva e determinata. Laureata in Giurisprudenza “atipica”, seguo e coltivo i miei sogni e le mie effettive ambizioni, emersi preponderatamente. Appassionata di scrittura e “curiosa” di ogni piccola grande novità tecnologica – ma anche degli articoli di utilizzo quotidiano – fornisco agli utenti utili consigli in merito a prodotti che possono semplificare, migliorandola, la vita di tutti i giorni. Per un aiuto in quella che è la scelta più rispondente alle proprie esigenze.